venerdì 21 luglio 2017

21 LUGLIO 2017

INCA PARTE 61

La civiltà Parte 46

Cosmovisione e religione Parte 4

Divinità e huaca erano oggetto di particolari riti officiati da corpi di sacerdoti e ricevevano sacrifici adeguati alla loro importanza. Questi sacrifici potevano consistere in offerte di chicha, di prodotti floreali o di speciali conchiglie raccolte sulla costa, ma era comune immolare anche piccoli animali di cui i lama rappresentavano la specie preponderante. Tra gli scopi di questi sacrifici vi era anche quello di vaticinare il futuro attraverso l'esame delle viscere.
In alcuni casi, relativamente ridotti, venivano sacrificati degli esseri umani, di solito dei fanciulli o delle giovani fornite dalle loro etnie. L'esitenza di sacrifici umani è stata decisamente negata da Garcilaso Inca de la Vega e, con lui, dal gesuita anonimo identificato in Blas Valera, ma contro la loro autorità si sono schierati tutti i cronisti dell'epoca. La recente scoperta di alcune mummie, perfettamente conservate, di giovani immolati sulle cime di montagne ritenute sacre, ha permesso di fugare ogni dubbio in proposito.
Le onoranze alle varie divinità avvenivano, nelle diverse contrade, in occasione di feste grandiose a cui partecipavano le intere popolazioni. Era questa un'occasione di contatto e di fraternizzazione tra classi solitamente divise dalla più rigida separazione. Alcune di queste celebrazioni, ad esempio quella dell'Intiraymi e della Citua duravano diversi giorni.
Le classi elevate vivevano la loro religiosità in termini, talvolta, di speculazioni filosofiche che le ponevano a confronto con problematiche connesse al rapporto tra la maestà di Viracocha e quella di Inti. Era questo il tema di maggior investigazione teologica che aveva visto le posizioni contrastanti di diversi sovrani e che ovviamente coinvolgeva nelle dispute le schiere dei sacerdoti addetti ai culti della divinità di riferimento.
Nulla di tutto questo interessava la massa dei sudditi che vedeva nel dio Sole il punto di riferimento del culto statale. Ogni contrada aveva peraltro delle divinità minori che gli Inca, saggiamente, lasciavano coesistere all'atto delle loro conquiste e questi numi continuavano ad essere adorati seppur subordinatamente al culto del Sole.


Julio Iglesias - Derroche

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