sabato 27 maggio 2017

27 MAGGIO 2017

INCA PARTE 15
Sviluppo storico Parte 3
                                                               Dallo Stato all'impero

Il superamento del potere sacerdotale a vantaggio di quello regio non poteva risolversi pacificamente ed infatti assistiamo ad un'epoca di torbidi. Il regno di Capac Yupanqui finì tragicamente e il suo successore non parve intenzionato a scontrarsi con i ministri del culto. Il suo nome era quello di Inca Roca e segnava una innovazione notevole nella gerarchia del Cuzco. Per la prima volta, un sovrano, non si rifaceva alla maestà di un "Capac", ma si fregiava del titolo di Inca, rivendicando orgogliosamente la sua differenza rispetto agli altri capi del territorio. Inoltre apparteneva alla metà Hanan Cuzco e avrebbe fissato la sua reggia nella parte superiore della città, abbandonando il tempio che era stata la dimora dei suoi predecessori.

Da allora il potere regio e quello sacerdotale risultarono definitivamente distinti anche se la supremazia dell'uno sull'altro restava da essere determinata. Comunque Inca Roca seguì la politica di Capac Yupanqui nei riguardi delle altre etnie ampliando considerevolmente la supremazia del Cuzco grazie a delle guerre vittoriose.

Il castello politico costruito da questo sovrano sembrò però sul punto di crollare quando il nuovo sovrano Yahuar Huacac venne assassinato e la confederazione tanto faticosamente costruita si sfasciò precipitando il paese nell'anarchia. Sembrava la fine dell'egemonia degli Inca, ma un nuovo sovrano seppe risuscitare la scomparsa alleanza ristrutturando la rete di alleanze provvisoriamente compromessa. Si trattava di Viracocha Inca, l'ultimo campione della confederazione Inca. Questo sovrano manifestò una notevole capacità organizzativa, ampliando considerevolmente i suoi domini, ma non si dimostrò all'altezza dei suoi compiti, quando si presentò un pericolo esterno particolarmente angoscioso per la sopravvivenza stessa dello Stato Inca.

Si trattava dello scontro con un'altra confederazione, quella dei Chanca, che si era ritagliato un potere simile a quello degli Inca a Nord del Cuzco. Il confronto era per la vita e avrebbe determinato il possesso dell'intera regione, ma l'ormai anziano monarca non si sentiva in grado di combattere e fu un altro a raccogliere la sfida. Si trattava di Inca Yupanqui, uno dei figli di Viracocha che sarebbe stato conosciuto col titolo di Pachacutec, il riformatore del mondo. Pachacutec ebbe il merito, non solo di sconfiggere i Chanca, intorno al 1400, ma soprattutto di comprendere che le limitate strutture confederative dello Stato Inca non si prestavano più alla posizione politica che si era determinata.

Sotto la sua guida, lo Stato Inca si trasformò in un impero conglobando tutte le etnie che ne facevano o che ne avrebbero fatto parte. La perdita della sovranità delle varie nazioni venne mitigata con un riconoscimento sostanziale delle diversità religiose e delle consuetudini locali, ma ogni velleità di indipendenza venne inesorabilmente schiacciata.

In pochi anni il territorio delle Ande divenne soggetto interamente alla legge del Cuzco e gli Inca si trasformarono in una classe dominante tesa però a fondere la massa dei loro sudditi in un unico popolo di cui, loro, erano, nello stesso tempo, i dominatori e i garanti dell'equilibrio socio politico. I suoi successori, Tupac Yupanqui e Huayna Capac continuarono la sua opera, portando i confini dell'impero dall'Ecuador al Cile e soprattutto consolidando la nuova struttura della società secondo i canoni previsti dal suo fondatore.


Demis Roussos - Rain and Tears

Nessun commento:

Posta un commento